La comunicazione non si riferisce solo al linguaggio e al contenuto, non si limita a ciò che si vuole dire. Essa riguarda anche il modo in cui lo si dice, il tono di voce, la postura, il contatto visivo, l’espressione, il modo di porci nella situazione. Tutti questi fattori comunicano qualcosa che va oltre le semplici parole.
“È impossibile non comunicare” – Paul Watzlawick
Questa frase ci ricorda che non esiste un comportamento che non sia comunicativo, anche il silenzio è in grado di dire qualcosa.
In questo articolo vorrei parlarvi di alcuni aspetti fondamentali della comunicazione di coppia. La relazione di coppia, infatti, risulta essere uno dei contesti che maggiormente mette alla prova le persone.
È fondamentale partire dal presupposto che l’equazione per definire la coppia non è ½ + ½ = 1, bensì 1+1=3, questo perché due individui uniscono i loro mondi e creano qualcosa che va oltre la semplice somma di essi, dando così vita a un “noi”. Unire due universi distinti e creare qualcosa di nuovo insieme è una questione complessa e la comunicazione diventa parte integrante di questo processo: nella comunicazione chi parla dona qualcosa di sé all’altro e chi ascolta accoglie creando un mondo intimo e sicuro.
Vi è una doppia responsabilità, chi parla ha il dovere di essere chiaro, onesto e non deve cadere nella trappola del “se mi ama mi deve capire a prescindere”, deve sentirsi responsabile di ciò che pensa e ciò che vuole comunicare e chi ascolta, invece, ha il dovere di essere attento, empatico e non giudicante.
All’interno della coppia bisogna essere liberi di parlare di qualsiasi argomento senza temere di essere se stessi ed essere consapevoli del fatto che sia impossibile andare sempre d’accordo.
Che cosa ostacola la comunicazione?
Ci sono diversi comportamenti che tendono a ostacolare la comunicazione tra due persone, soprattutto in una relazione di coppia.
Alcuni di questi comportamenti sono:
- Presupporre: “lo davo per scontato”
- Puntualizzare: “beh, non è andata proprio così”
- Recriminare: “come quella volta in cui…”
- Giudicare: “non pensi come una persona matura”
- Rimproverare: “se mi avessi ascoltato…”
- Ridicolizzare: “neanche i bambini dell’asilo si comportano così”
- “Te l’avevo detto”: implica dire all’altro che ha sbagliato, aumentando così il senso di frustrazione
Tutte queste frasi ostacolano la comunicazione perché propongono all’altro un’unica opinione, togliendo totalmente la simmetria della relazione di coppia e svalutando la visione altrui delle cose.
Il litigio nella coppia
“Litigare è spiegare in modo complicatissimo e a voce alta cose semplici da dirsi sottovoce” – Erich Fromm
È molto importante sottolineare che litigare e discutere non sono sinonimi, anzi, hanno due significati molto diversi. Litigare implica un vincitore e un vinto, in questo caso la conversazione viene affrontata per dimostrare di avere ragione, senza considerare il punto di vista dell’altro se non per avvalorare la propria posizione. Si viene trascinati dall’emotività del momento, non esiste una ricerca di soluzione, solo un voler dimostrare la propria opinione. Mentre la discussione, invece, apre le porte all’altro e alla sua visione delle cose, fa in modo che ognuno si metta nei panni dell’altro.
Durante un litigio bisognare ricordare che non esiste una sola versione della realtà, perché essa muta in base agli occhi di chi la guarda. Dunque, riuscire a costruire una comunicazione autentica con il partner, in cui ci si sente entrambi liberi di esprimere i propri pensieri e le proprie opinioni, è il primo passo fondamentale per creare un rapporto solido.
Cosa si può fare per migliorare la comunicazione?
Esistono numerose strategie utili per migliorare la comunicazione, evitando così fraintendimenti e quindi di conseguenza i litigi.
Messaggi IO-TU: le frasi che iniziamo con “Tu…” hanno sempre una connotazione molto accusatoria, che da subito rischia di accendere l’interlocutore, per questo è importante concentrare l’attenzione prima su se stessi, cambiando così la piega della conversazione. Per esempio, al posto di dire “tu non hai capito” si può dire “forse non mi sto spiegando bene”.
Chiedere sempre dei feedback: nel momento in cui due persone si conoscono molto bene è facile cadere nella trappola dell’abitudine e quindi del darsi per scontati, in questo caso si pensa di poter “leggere nella mente” dell’altro, di essere convinti di ciò che sta per dire o che vorrebbe comunicare. Il consiglio è, quindi, quello di chiedere a chi abbiamo di fronte “ho capito bene?” o comunque un suo feedback riguardo la situazione che si è creata.
Ascolto attivo: chi è ascoltatore ha la responsabilità di comprendere sia il contenuto della frase, sia il modo in cui essa viene comunicata e gli effetti che produce. Per esempio, dopo aver ascoltato si potrebbe dire “ho capito, ma me l’hai detto in un modo che mi ha fatto rimanere male”, in modo da dimostrare all’altro che l’ascolto è stato attento e curioso, ma soprattutto che si sta partecipando anche emotivamente alla conversazione. In una conversazione bisogna far capire all’interlocutore che si sta davvero ascoltando e questo può essere fatto attraverso dei messaggi di conferma, perché per quanto sia importante ascoltare in silenzio è allo stesso tempo fondamentale far capire all’altro che si è sintonizzati con lui, oppure facendo delle domande, riepilogando la situazione, ma anche partecipando emotivamente e quindi mettendo in gioco le proprie emozioni e capire quelle dell’altro senza giudicarlo.
Avere delle conversazioni chiare, sincere ed empatiche, capaci di essere un terreno sicuro della relazione di coppia è uno degli elementi più importanti per costruire una relazione stabile e duratura.