Il dono che nasce da mamma e papà

La gravidanza è un momento unico nella vita di una donna, è così delicato, ma altrettanto ricco di forza e coraggio. È il tempo dell’attesa e della fisiologica necessità di imparare a convivere con le modifiche fisiche e psicologiche che accompagnano i nove mesi di endogestazione, questo non appartiene solo alle mamma, ma anche ai papà. Ecco perché è importante il sostegno di coppia sin dal concepimento, in un’ottica di prevenzione e promozione di benessere. 

La perinatalità psichica è un periodo in cui avviene una rielaborazione rispetto alle problematiche riguardanti la propria identità, c’è una rivoluzione dell’identità di coppia e c’è un ritorno all’origine del proprio sviluppo mentale. Infatti, possono riemergere conflitti non risolti o brutti periodi e per questo motivo è fondamentale, da parte dello psicologo, indagare sui vissuti pesanti e lasciare che la coppia si racconti. 

All’interno della coppia, uomo e donna sono diversi, non solo fisicamente, ma anche a livello ormonale ed emotivo. L’uomo, molto spesso, è più solido, robusto e semplice, mentre la donna è complicata e sensibile.

Genitori non si nasce, ma si diventa giorno per giorno! 
Quando arriva il momento del parto, faticoso sia fisicamente che emotivamente, questo viene guidato dalla natura e, infatti, è l’ossitocina del bambino, responsabile sia delle contrazioni, che decide quando è l’ora di uscire. Avere accanto il papà permette alla donna di aprirsi e lasciarsi andare più facilmente durante il parto.

La mamma durante la gravidanza, e successivamente, è immersa in un mondo tutto nuovo ed è normale che abbia. È, quindi, importantissimo capire l’importanza della genitorialità attraverso la relazione mamma-bambino. Dopo la nascita è fondamentale valorizzare anche la mamma, facendole capire che è sufficientemente “brava”, che sbagliare è normale, ma che rimediando all’errore insegna al bambino cos’è il vero amore. 

Affidarsi ad uno psicologo perinatale, perché?
L’intervento psicologico nel periodo perinatale aiuta i genitori a sviluppare le capacità di comprendere le cose prima che avvengano e a stabilire con il bambino una relazione riconoscendo le specificità del bambino non proiettando su lui troppe aspettative. Nel periodo post parto, invece, la consultazione e la richiesta d’aiuto è principalmente legata al parto, alla presenza concreta del bambino, al baby blues (malinconia transitoria) e alla depressione post partum. La necessità è quella di creare una rete di sostegno intorno alle neomamme in modo tale da garantire la salute all’interno della famiglia.

Amo tanto concludere i miei incontri dicendo “Siete voi le persone più importanti che conoscono al meglio il vostro bambino/a”. 
Le emozioni hanno un ruolo centrale e permettono di esplicitare ciò che si prova e si tiene nascosto, ma che vale la pena raccontare.

Il mio consiglio è di vivere la gravidanza e il momento di transizione facendosi accompagnare da professionisti che possono aiutare a tradurre in parole ciò che si sta vivendo.

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